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Opere di Giovanni Boer “Esplosioni bibliche” e concorso di pittura “Come vedi il Natale”
11 Dicembre 2021 @ 16:30 - 18:30

Il Centro Turistico Giovanile JFK Kennedy e l’Assessorato alla cultura del comune di Prata di Pordenone
Presentano le opere di Giovanni Boer “Esplosioni bibliche” e il concorso di pittura “Come vedi il Natale”
Presentazione a cura dello storico d’arte Pier Carlo Begotti
Vernice Sabato 11 Dicembre ore 16:30
La mostra rimarrà aperta dall’11 dicembre al 9 gennaio
— ENTRATA LIBERA — GREEN PASS OBBLIGATORIO —
Orari:
Venerdì-sabato 17:00 -19:00
Domenica 9:30 -12:00 / 16:00 -19:00
Le opere di Giovanni Boer
Nella mostra odierna Giovanni presenta i suoi ultimi lavori, personaggi del Vecchio e Nuovo Testamento. Abramo – Mosè – David – L’annunciazione – Erode, la strage degli innocenti – La fuga in Egitto – Gesù e Giuseppe falegnami – Battista, la voce che grida nel deserto – Il Battesimo di Gesù – Gesù e Pietro pescatore – L’ultima cena- Processo di Gesù davanti a Pilato – La Crocifissione – Il sepolcro vuoto. Tutte opere intagliate su legno di noce, in parte sono state studiate ed immaginate con l’aiuto dei Testi Sacri. Si può riesaminare la sua opera recente, con particolare riferimento all’ultima fase, alla luce di quella metodologia cosiddetta neo stilistica. Liberare la propria creatività e dare spazio all’inventiva è una prerogativa che si è ritagliato Giovanni. E cosa dire della sapienza manuale, della padronanza degli strumenti e della conoscenza profonda dei materiali impiegati e trattati? La manualità si impone come l’elemento maggiormente caratterizzante. Un altro tratto che connota le sue opere è dato dal richiamo tematico alle tradizioni locali, al lavoro di un tempo e ai luoghi in cui si svolgeva. Emerge da questo richiamo, la volontà di stabilire e rinsaldare un legame ed un rapporto con le proprie radici, teso a rinforzare un’identità vista con il timore di non lasciare un segno di se stesso. C’è qualcosa di profondamente etico nel modo in cui viene visto il lavoro, che nonostante le immense fatiche e le scarse risorse che procurava, viene concepito non solo come mero strumento di sostentamento, ma come occasione di riscatto, in cui far emergere il proprio sapere e la propria abilità. Il Centro Turistico Giovanile Kennedy è interprete intelligente e attivo di questi sentimenti, che non vengono lasciati alla sfera della nostalgia, bensì vengono incanalati in un progetto, in cui l’artista trova ragioni e motivazioni per sviluppare il proprio talento. Tutto ciò in un momento in cui molto viene affidato all’improvvisazione e alla superficialità. L’attività assume una grande rilevanza morale per i contenuti che veicola con il messaggio, fondato sulla capacità di saper fare, sulle abilità e ingegno, con l’intento di trasmetterli soprattutto ai giovani e all’intera comunità.
Qualche parola su Giovanni Boer
Nato nel 1936, Giovanni Boer è un artista “come `na volta”, che con innata manualità, spiccata curiosità e grande sensibilità per la natura e le tradizioni, riesce ad esprimersi attraverso i materiali che dalla natura derivano. Cresciuto a Palse, in famiglia contadina, frequenta quella che allora era considerata la scuola professionale più utile, la scuola serale di disegno di Prata. Nel 1968 fonda, assieme ad altri soci, una delle aziende storiche all’interno della zona del mobile e sì trasferisce con la famiglia a Prata. Negli anni 80, spinto anche dall’avvento dell’elettronica che soppianta i macchinari meccanici, decide di ritirarsi dal lavoro e dedicarsi, tra altre cose, al recupero di una porzione di terreno della casa natia, sita in via Vallunga, acquistata dai genitori. Qui trasforma pian piano un terreno agricolo in parco e zona ricreativa, che mette a disposizione di tutti. Approfondisce ulteriormente la conoscenza delle diverse specie arboree che mette a dimora e riprende ad intagliare legno, abilità che aveva appreso da giovane e passione che non aveva mai abbandonato. Ricerca le forme che tronchi e rami di alberi e arbusti assumono naturalmente e li porta forme ed atteggiamenti umani, quasi un gioco di decodifica ed interpretazione di un linguaggio attraverso il quale la natura comunica. Avvalendosi poi dell’esperienza acquisita nell’industria del mobile e munitosi di un piccolo tornio, tassativamente meccanico, in un piccolo laboratorio casalingo inizia a creare diversi ambienti della civiltà contadina di un tempo, riproducendo fedelmente in miniatura persone, animali e oggetti, il fare il pane, il fare il formaggio, il fare il vino e tutta una serie di numerose altre attività artigianali e contadine del secolo scorso, riportano gli anziani, di oggi a ricordare nostalgicamente la gioventù. Gli adulti di oggi riconoscono situazioni che probabilmente hanno vissuto da bambini, ma è soprattutto nei bimbi di oggi che le sue rappresentazioni possono suscitare quella curiosità di conoscere tradizioni e costumi di una civiltà contadina ed artigiana ormai scomparsa e di grande valore culturale.